E’ importante sottolineare subito, che la collezione di coltelli, non appartenenti alla categoria “armi comuni proprie”, è libera e che, non essendone previsto un numero massimo detenibile, non è prevista neppure una particolare licenza di collezione per tali armi; occorre tuttavia qualche ulteriore precisazione per sapere come evitare spiacevoli equivoci o problemi.
Le armi non da sparo, come i coltelli, vengono dalla nostra legislazione considerate armi comuni; in questa categoria, le armi proprie sono quelle la cui destinazione naturale è “l’offesa” della persona, mentre quelle improprie di per sè non sono state costruite per offendere, ma possono essere anche impiegate per questo scopo.
Pugnali: dal Latino pugna=battaglia, sono quei coltelli chiaramente destinati ad un uso bellico che si possono identificare coltelli con lama a doppio filo come le daghe e, come le daghe e gli stiletti, generalmente simmetrici.
Baionette: tutti i coltelli che includono un meccanismo (funzionante) che li rende atti ad essere innestati ad un fucile (di qualsiasi provenienza o periodo)
Sciabole e spade: unicamente quelle affilate ed appuntite, in sostanza sono escluse quelle decorative e quelle prive di filo tagliente o punta funzionale.
coltelli a scatto: sono quei coltelli chiudibili che si aprono agendo su un meccanismo che assiste l’apertura (generalmente un pulsante che libera una molla).
Bastoni animati: oggettino affascinante un po’ in disuso, trattasi di un bastone generalmente da passeggio che nasconde nel suo interno una lama o un cuneo metallico sguainabile.
Sono considerate armi proprie e come tali sottoposte all’obbligo di nulla-osta all’acquisto e alla denunzia di ogni singola arma acquistata. (art. 38 Tulps).
Tutte le altre lame, da cucina, da lavoro, temperini, coltelli da caccia, da campeggio, spade prive di filo ecc. compreso le asce, sono invece considerate armi improprie e possono essere acquistate e detenute senza formalità, ma il porto, essendo queste armi “atte all’offesa”, può avvenire solo per giustificato motivo (art.4 L. 110/75), anche se si dovesse trattare di un temperino con una lama da 2 cm.
Per giustificato motivo deve intendersi quello scopo del tutto lecito – ma purtroppo non sempre abituale – per cui il coltello o lo strumento da taglio, viene portato con se dal cittadino durante lo svolgimento di attività nelle quali se ne possa ravvisare una qualche utilità.
Il trekking, la pesca, la caccia, il campegio, sono considerati giustificiati motivi, per svolgere i quali viene concesso il porto del coltello, sempre che non si tratti di un arma propria.
Per ciò che riguarda il trasporto, dovrebbero pertanto bastare le precauzioni di tenere il coltello assolutamente non pronto all’uso, magari impacchettato, in modo tale che sia evidente la volontà e l’intenzione di non volersene servire durante il trasporto.
Le descrizioni sono relative alle caratteristiche delle versioni per uso militare e di polizia.Tutte le versioni civili sono prive di doppia affilatura.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.La produzione si riserva il diritto di modificare senza preavviso le specifiche estetiche e funzionali di tutti i suoi prodotti.
La Extrema Ratio declina ogni responsabilita’ civile e penale per i danni causati a cose o persone per un uso improprio o doloso dei suoi prodotti.
L’ azienda ricorda che la detenzione ed il porto di coltello sono strettamente regolamentati da leggi che variano in ogni stato, informatevi presso le autorita’ competenti.I coltelli della Extrema Ratio sono estremamente lesivi.
Maneggiare con cautela .
– Si raccomanda di prendere visione delle norme vigenti nello stato ove uno risiede –
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